Migliorare la sicurezza dei farmaci pediatrici, “scoprendo” informazioni “nascoste”:

di Gentili M, Pozzi M, Peeters G, Radice S, Carnovale C. 

Molti farmaci vengono utilizzati per pazienti in età pediatrica, anche se non sono mai stati sperimentati direttamente su bambini. La decisione di sperimentare poco in pediatria viene spesso presa in buona fede, ma porta poi a conseguenze spiacevoli: infatti, quando il farmaco arriva in commercio, comincia ad essere utilizzato anche nei bambini, per necessità di cura. Tuttavia, la mancanza di informazioni sistematiche sull’efficacia e la sicurezza, rende difficoltoso l’uso del farmaco e aumenta la possibilità di sbagliare terapia. Nel corso dell’utilizzo del farmaco, vengono però generate tantissime informazioni preziose, che possono essere riutilizzate per supplire alla mancanza di sperimentazioni.

Leggi tutto

 

Migliorare la sicurezza dei farmaci pediatrici, “scoprendo” informazioni “nascoste”:

Ad esempio, si possono analizzare i database di farmacovigilanza, grosse raccolte di segnalazioni di effetti avversi che arrivano da molti paesi europei e/o americani. I database di farmacovigilanza permettono di sapere se alcuni eventi rari sono accaduti anche altrove, oppure di calcolare se alcuni farmaci causano specifici effetti più o meno di altri. I limiti di questi dati sono però che si segnalano solo gli effetti avversi (non quelli positivi) e che spesso non si segnalano tutti gli effetti avversi.

I database dei sistemi sanitari sono al contrario molto dettagliati. Nei paesi anglosassoni si utilizzano i database delle compagnie assicurative; nei paesi con sanità pubblica come il nostro, si possono usare database amministrativi statali. Questi database contengono informazioni sulle prescrizioni di farmaci, di visite, sulle diagnosi, e molto ancora. Permettono quindi una valutazione molto approfondita, tuttavia siccome hanno l’obiettivo economico di controllare i costi della sanità, spesso mancano informazioni cliniche importanti. L’altro aspetto critico è che l’accesso ai database assicurativi privati costa molto, mentre spesso è difficile ottenere le autorizzazioni necessarie per i database pubblici (troppa burocrazia).

Un metodo differente riguarda gli studi osservazionali e di farmacovigilanza attiva. Questi studi durano alcuni anni e raccolgono sistematicamente informazioni su efficacia e sicurezza dei trattamenti. È come se si trattasse di sperimentazioni, fatte però nella pratica clinica quotidiana: si osservano le scelte compiute liberamente da pazienti e medici, in base alla bontà del trattamento, e si misura l’efficacia reale. Questi studi sono molto importanti, tuttavia il loro limite è che le scelte sono compiute liberamente, senza un metodo sperimentale, e quindi spesso è complicato interpretare i risultati.

Combinando tutti questi approcci è quindi possibile “scoprire” informazioni che sono già disponibili, ma che non vengono considerate e restano “nascoste” nei database o nelle cartelle cliniche. Queste informazioni possono essere scientificamente valide per supportare e formalizzare l’esperienza clinica. Si può così migliorare l’uso dei farmaci, soprattutto in pediatria, dove le sperimentazioni sono carenti.

Autori: Gentili M, Pozzi M, Peeters G, Radice S, Carnovale C. 
Titolo originale: Strategies empowering paediatric drug safety.
Rivista: Curr Clin Pharmacol. 2018 Feb 6. doi: 10.2174/1574884713666180206164634.
Per contattare gli autori: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.