Quando l’infezione da coronavirus (COVID-19) ha iniziato a diffondersi in tutto il mondo all’inizio del 2020, i centri di riabilitazione hanno dovuto sospendere tutte le attività per prevenire la diffusione della pandemia e proteggere sia i pazienti che i professionisti sanitari. Con la concomitante chiusura delle scuole e la necessità di applicare le misure di distanziamento, i bambini con disabilità, come i pazienti con cerebrolesione acquisita (Acquired Brain Injury, ABI), sono stati deprivati, almeno all’inizio della pandemia, delle necessarie terapie e del supporto dei loro medici, insegnati, terapisti, educatori e pari, in un momento di grande stress.
Per questo motivo, dal 24 Marzo 2020 La Nostra Famiglia, IRCCS E. Medea ha implementato un servizio di teleriabilitazione con lo scopo di garantire ai pazienti con ABI la continuità dei trattamenti riabilitativi a cui si stavano sottoponendo prima dello scoppio della pandemia, ma rispettando le misure di distanziamento e contenimento. Leggi Tutto


Tredici pazienti con ABI (5-21 anni) e le loro famiglie hanno acconsentito a partecipare al progetto. L’intervento prevedeva l’erogazione di sedute di riabilitazione neuropsicologica e logopedica 2 volte a settimana ciascuna, della durata di 45 minuti, per 10 settimane, con modalità sincrona: paziente e terapista erano connessi contemporaneamente online per lo svolgimento di attività focalizzate al miglioramento delle difficoltà specifiche del bambino.
Due questionari sono stati selezionati dalla letteratura e somministrati ai terapisti dopo ogni sessione di riabilitazione e ai pazienti e alle loro famiglie al termine delle 10 settimane, per misurare la fattibilità e l’accettabilità dell’intervento.
Nessun ostacolo, tecnico o clinico, ha impedito lo svolgimento della teleriabilitazione. La relazione terapeutica che i terapisti hanno instaurato con i pazienti ha giocato un ruolo fondamentale nella buona riuscita del progetto. La modalità sincrona ha portato molti vantaggi, mantenendo alta la motivazione e migliorando lo stato emotivo dei pazienti, in un momento di forte stress. Inoltre l’approccio focalizzato al paziente ha sollevato i genitori da un’ulteriore responsabilità, pur coinvolgendoli nelle sessioni di teleriabilitazione.
Lo studio ha quindi dimostrato la fattibilità e l’accettabilità di un intervento sincrono di teleriabilitazione rivolto a giovani pazienti con diagnosi di ABI, con difficoltà neuropsicologiche e di linguaggio. Ulteriori studi sono necessari per supportare l’ utilizzo della teleriabilitazione nello standard di cura.

Articolo originale:

Oprandi, Maria Chiara, et al. "Feasibility and Acceptability of a Real-Time Telerehabilitation Intervention for Children and Young Adults with Acquired Brain Injury During the COVID-19 Pandemic: An Experience Report." International Journal of Telerehabilitation 13.2 (2021).

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Per leggere l’articolo: https://telerehab.pitt.edu/ojs/Telerehab/article/view/6423