Nella vita di tutti i giorni comprendiamo l’intenzione sottostante le azioni degli altri combinando le informazioni date dal modo nel quale gli altri si muovono con quelle legate al contesto nel quale si svolge l’azione. Apprendiamo infatti implicitamente quali possano essere le azioni più plausibili in un determinato contesto. Di fronte ad una tavola ben apparecchiata e con le portate appena servite, potremmo facilmente prevedere che il nostro commensale stia afferrando le posate per iniziare a gustare il suo piatto (previsione che invece difficilmente potremmo fare in presenza di una tavola sparecchiata e di piatti vuoti). In questo senso, il contesto supporterebbe la nostra abilità di predire il corso di un particolare evento. Sebbene queste abilità venga data come per scontata, dobbiamo considerare che in alcuni disturbi, come in presenza di autismo o in presenza ad esempio di malformazioni a livello del cervelletto, essa non lo sia, come dimostrato dalla difficoltà in queste persone di utilizzare le informazioni apprese in precedenza e legate al contesto per formulare delle previsioni. In che modo possiamo modificare queste associazioni? Possiamo rinforzarle o sovrascriverle nel momento in cui ci viene detto esplicitamente che esse sono giuste o che sono sbagliate? In questo studio abbiamo indagato in che modo le associazioni implicite tra un particolare evento ed il contesto nel quale l’evento si verifica facilitino la previsione di eventi sociali e non sociali e come esse siano modificabili tramite un apprendimento esplicito. Leggi tutto

Per eventi di valenza sociale possiamo considerare il riconoscimento delle intenzioni sottostanti le azioni di altre persone, per eventi fisici privi di valore sociale possiamo considerare il riconoscimento dell’identità di forme geometriche. Gli effetti delle associazioni implicite e degli apprendimenti espliciti sono stati testati chiedendo ad alcuni partecipanti adulti a sviluppo tipico di osservare alcune scene contenenti delle associazioni specifiche tra un evento ed il contesto, in due compiti che richiedevano di osservare dei video per predire lo svolgimento di alcune azioni (eventi di valenza sociale) o l’identità di alcune forme geometriche in movimento (per eventi fisici privi di valore sociale). In entrambi i compiti, in una fase iniziale di apprendimento, è stata manipolata la probabilità di associazione tra una particolare azione/forma ed alcuni elementi contestuali in modo che gli elementi contestuali potessero poi diventare fortemente o debolmente informativi rispetto all’esito del video. Abbiamo poi invitato i partecipanti a usare le aspettative precedentemente apprese, chiedendo di predire il corso di un evento a partire da una fase precoce del suo svolgimento. In questa fase abbiamo però fornito ai partecipanti un feedback sulla loro prestazione, rinforzando e quindi supportando in maniera alternata le loro scelte quando la previsione degli eventi veniva fatta in base alle aspettative create implicitamente grazie all’associazione tra l’evento ed il suo contesto o quando la previsione degli eventi era basata sull’uso delle informazioni sensoriali disponibili in quel momento, relative solo all’evento e non al contesto nel quale esso si verificava. Abbiamo visto che rinforzare la previsione di eventi in base al contesto migliorava l’abilità dei partecipanti di fare delle previsioni nelle condizioni in cui il contesto era informativo sul verificarsi di un evento, mentre peggiorava l’abilità di fare delle previsioni nelle condizioni di scarsa predicibilità di un evento in base al contesto. In maniera diversa, l’apprendimento esplicito basato sulle informazioni sensoriali aveva degli effetti più blandi sulle abilità di predizione, non riuscendo a fare sovrascrivere le associazioni evento-contesto apprese implicitamente in precedenza con le aspettative create esplicitamente tramite feedback. Questa resistenza all’aggiornamento delle associazioni implicite in seguito ad un feedback che scoraggiasse l’uso delle informazioni contestuali era particolarmente rilevante durante la predizione di eventi sociali. Questo dimostrerebbe che nel fare delle previsioni sul comportamento dell’altro siamo particolarmente sensibili alle aspettative fornite dal contesto, anche di fronte ad evidenze sensoriali che scoraggiano l’uso di queste associazioni. I risultati di questo studio forniscono delle informazioni rilevanti per la riabilitazione di quelle condizioni caratterizzate da uno scarso affidamento alle aspettative per la previsione di eventi, come nel caso dell’autismo o in pazienti con malformazioni cerebellari.

Articolo originale:

Bianco V, Finisguerra A, Urgesi C. Updating implicit contextual priors with explicit learning for the prediction of social and physical events. Brain Cogn.
2022 Apr 21;160:105876. doi: 10.1016/j.bandc.2022.105876. Epub ahead of print. PMID: 35462082.

JCR 2020 IF = 2.310

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